giovedì 1 agosto 2013

ACQUA DI COLONIA

Pensando alla lavanda meravigliosamente profumata ho realizzato una meravigliosa acqua di colonia

 ingredienti:

8 cucchiai di fiori di lavanda
300 ml alcool a 95 °
600 ml circa di acqua sterile

Riempire una bottiglia di vetrol con 300 ml alcool e metto i fiori all'interno a macerare per 15 gg, scuotere di tanto in tanto.
Trascorse le due settimane prendere il tutto e mettere in una pentola con l' acqua e faccio bollire , è prontoooo metto nello spray ..




Spruzzatina umh buono davvero.

Si puo' sostituire la lavanda con qualsiasi altro fiore, purchè profumato.



Vi auguro un'estate profumatissima!

lunedì 29 luglio 2013

Nella scelta del vostro profumo abbiate naso!!!

Ognuno di noi ogni giorno acquista un profumo o gli viene regalato. Lo si usa sia per bellezza, sia perchè olfattivamente ci piace tanto, ma anche perchè la pubblicità, talvolta molto ingannevole, ce lo propone come la migliore soluzione per sedurre od apparire.

Ma quali sono le sue origini?

Etimologicamente la parola profumo deriva dal latino ” per fumum “, che significa letteralmente “attraverso il fumo”. L’origine etimologica, quindi, va ricercata nell’utilizzo, alcuni oli e aromi essenziali, come l’incenso,  venivano bruciati in offerta a dei e antenati, cosa che trova applicazione ancora oggi nei riti durante le cerimonie religiose .

Non è dato di sapere con precisione quando è stato introdotto il profumo, ma con certezza sappiamo che dopo i viaggi di Marco Polo, inevitabilmente, il commercio delle spezie s’intensificò, come anche l’introduzione delle materie prime, e quindi anche le prime essenze che , allora, servivano solo a scopo terapeutico. Si narra che i ricchi dell’epoca portavano delle boccette di profumo in tasca piene di muschio, d’ambra o di resine aromatiche per per disinfettare e proteggersi dalle epidemie.

E’ dato sapere che un primo profumo è stato  un profumo indiano negli anni ’70 è stato il “chochoba” che aveva come base l’olio di jojoba.

žNel 1800 un profumiere francese, Presse, inventò la classificazione delle fragranze in base alle note musicali, ogni sua miscela era per lui una melodia olfattiva, pertanto classificò le fragranza in Note di Testa, žNote di Cuore, žNote di Base. Questa classificazione stava ad evidenziare il grado di volatilità delle essenze usate.
Nell’uso dei profumi non molta gente sa però che di naturale spesso c’è ben poco, uno perchè talvolta i costi dell’estrazione delle essenze sono elevati, ad esempio il mughetto, il lilla’, la violetta, il fior di loto,il  fior di melo e la pesca, sono ormai profumazioni solo realizzate con estratti sintetici.

Altra cosa di cui non si tiene conto e la provenienza, quanti di voi sanno da dove proviene il muschio o l’ambra? Bene, queste fragranze sono per lo più di origine animale, estratti dal cervo muschiato e dal capodoglio, questo processo di estrazione ha comportato l’estinzione di alcune specie animali, vale anche per il castoro e lo zibetto, per estrarne la sostanza l’animale viene ucciso o menomato, per cosa poi? Per spruzzarci un profumo … credo che non sia giusto!

La pelle ha un ruolo protettivo per l’organismo, se si pensa che attraverso il sudore ad esempio regola la temperatura del corpo impedendone il surriscaldamento. Pertanto se ci si spruzza una sostanza chimica anche essa viene assorbita e viene attraverso la vascolarizzazione messa in circolo all’interno del nostro organismo.
Per questo credo che è bene sempre leggere l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) cioè l’elenco degli ingredienti cosmetici che dal 1997 è obbligatorio che ogni cosmetico immesso sul mercato abbia sull’etichetta, per evitare di spalmarsi o di spruzzarsi qualcosa di chimico e/o nocivo per la nostra pelle.
Questo veicolo però potremmo usarlo a scopo benefico per il nostro organismo, ad esempio perchè non usare il profumo per rafforzare il proprio carattere aiutandoci in alcuni aspetti e smorzandone degli altri, avremmo così un  effetto psico-aroma-terapeutico.

Gli oli essenziali sono estrazioni di una parte del  fitocomplesso di una pianta, percui ne conserva alcune proprietà terapeutiche, queste possono essere usate per preparare da se un buon profumo.
L’unica cosa che bisogna sapere è le essenze utilizzabili e le loro proprietà per utilizzarli a nostro vantaggio e non incorrere in spiacevoli inconvenienti, alcuni oli sono fotosensibilizzanti come gli agrumi altri possono irritare data l’elevata concentrazione di essenza.

Vi consiglio sempre e comunque di scegliere naturale e di leggere bene le etichette, per rispettare la natura che ci circonda e per il nostro benessere.

lunedì 8 luglio 2013

ARGENTO COLLOIDALE: GERMICIDA DEL FUTURO




L'argento colloidale è conosciuto da molto tempo per le sue meravigliose proprietà, si pensi che i popoli dell'antica Grecia e Roma usavano recipienti d'argento per mantenere freschi i liquidi o per conservare le loro provviste, o addirittura mettevano una moneta d’argento nel latte per ritardarne il deterioramento.


Negli anni settanta il rimedio riappare come alternativa valida per le ustioni gravi, ma venne anche sperimentato alternativa all’antibiotico dato che uccideva ben 650 organismi patogeni  a differenza dei comuni antibiotici che ne uccidono poco più di mezza dozzina.

Molti metodi furono usati per produrre argento colloidale agli inizi del '900: tra i più comuni, la triturazione e il processo elettrocolloidale. I principale inconveniente della triturazione è che le particelle d'argento sono così grandi che si sistemano verso il fondo della soluzione, così che gran parte delle proprietà della soluzione vanno perdute. Per superare questo problema, alcuni produttori aggiungono uno stabilizzatore.


Così facendo, le particelle di argento tendono a cadere sul fondo molto più lentamente. Di solito lo stabilizzatore utilizzato è una proteina. L'utilizzo di uno stabilizzante tende a disturbare la carica sulle particelle di argento, bloccando in questo modo la loro azione e riducendo la loro efficacia. Un 'vero' colloide non richiede uno stabilizzante artificiale o additivi di sorta.
Normalmente, un colloide d'argento prodotto chimicamente è alquanto acido, avendo un pH da 4.5 a 5.5 mentre un colloide d'argento 'vero' ha un pH attorno al 6.5.
Un indicatore della qualità dell'argento colloidale è il colore, quando  le dimensioni di ogni particella d'argento diventa più grande, il colore della soluzione varia dal giallo, al marrone, al rosso, al grigio, al nero.
I colloidi di argento che vengono prodotti utilizzando il corretto metodo elettrocolloidale sono di una colorazione differente da quello triturato o prodotto chimicamente, eccetto nel caso di alcuni prodotti che contengono coloranti artificiali da alimenti e che prendono il colore corretto. Il colore ideale dell'argento colloidale è di un giallo dorato.
L'argento colloidale è senza sapore, odore e non irrita i tessuti sensibili, si può assumere oralmente, come pure esternamente collocandolo su una garza e applicandolo direttamente su tagli, abrasioni, piaghe aperte e verruche.
Può anche venir usato come detergente per acne, eczemi e altre irritazioni della pelle. Può essere usato per gargarismi, applicato ad occhi e orecchie, usato vaginalmente e analmente, così come atomizzato per inalazioni a naso e polmoni.


Nello specifico possiamo usarlo per:

  Acne
  Appendicite
  Artrite
  Piede d'atleta
  Sindrome di Affaticamento Cronico
  Scottature
  Bruciature
  Cancri
  Candida Albicans
  Catarro
  Colite
  Congiuntivite
  infezione Cryptosporidium
  Cistite
  Dermatite
  Diabete
  Diarrea
  Difterite
  Dissenteria
  Eczemi
  Virus Epstein Barr
  Emmoroidi
  Fuoco di San Antonio
  Ferite
  Infezioni all'orecchio
  Infezioni batteriche
  Infezioni alla cistifellea
  Infezioni alle tube di Eustachio
  Infezioni da Stafilococco
  Infezioni da Streptococco
  Fibromi
  Gastriti
  Gonorrea
  Herpes
  Impetigine
  Influenza
  Disordini Intestinali
  Infezioni da lievito
  Keratitis
  Lebbra
  Lesioni
  Lupus
  Malaria
  Malattia di Ménière
  Meningite
  Morbo del Legionario
  Neurastenia
  Oftalmia
  Febbre Paratifoidea
  Pleurite
  Polmonite
  Poliomelite
  Disturbi alla Prostata
  Prurito all'ano
  Psoriasi
  Piorrea
  Sangue avvelenato
  Salmonella
  Scarlattina
  Seborrea
  Setticemia
  Cancro alla Pelle
  Sifilide
  Tetano
  Ulcera
  Verruche
  Tosse convulsa


L'argento è spesso utilizzato al posto del cloro nelle piscine poiché non irrita gli occhi.

L’acqua può essere purificata aggiungendo mezzo cucchiaio da cucina ogni 3,5 litri, agitare bene e attendere 6 minuti prima di bere. 

 Non ci sono registrate incompatibilità dell’uso con altri farmaci.


Il dottor Gary Smith, ricercatore sul cancro, scrive che “quando l'argento è presente, nell’organismo, le cellule cancerose arrestano il loro sviluppo e il fisico viene fondamentalmente ristabilito.
Quando i livelli d'argento sono bassi o inesistenti, il cancro si sviluppa lentamente o continua a crescere perché le cellule non riescono ad invertire il processo".
"Per prima cosa ci si può chiedere come si fa ad immettere l'argento nel nostro organismo? Noi assumiamo l'argento e tutti i minerali nel corpo attraverso il cibo che mangiamo. Ma come fa questo argento a finire negli alimenti? Finisce nel cibo attraverso il terreno... dove gli organismi viventi nell'humus (ce ne sono miliardi in un pugno di terra) spezzettano il terreno così da provvedere i minerali alle piante in una forma che sia da queste assimilabile.
"Assimilando i nutrienti delle piante, i minerali vengono trasferiti nel nostro tratto digestivo dove i nostri corpi utilizzano i minerali organici catturati (chelati) attraverso il flusso sanguigno indirizzato ai vari organi del corpo. Pertanto, noi otteniamo l'argento dalle piante.
"Se per qualche motivo non riusciamo ad assimilare l'argento o quando i tessuti invecchiano, si sviluppa in noi una deficienza d'argento ed un sistema immunitario squilibrato che nella maggioranza dei casi porta al cancro. Io sospetto che la mancanza di argento sia una delle principali ragioni per cui esiste il cancro e stia aumentando ad un tasso così veloce."

L’uso di questa sostanza come cura risale al ventesimo secolo, infatti era visto come rimedio anti-germi, ed era conosciuta in medicina come antibatterico, ma ben presto venne abbandonato perché costoso.


Il suo utilizzo è molto vasto, lo si può usare anche per i bambini e gli anziani, animali e piante, inoltre non ha effetti collaterali allora perché non usarlo?!


Si sostiene addirittura che l'argento possa essere collegato al corretto funzionamento delle difese immunitarie del corpo.

domenica 16 giugno 2013

L'EQUILIBRIO E IL BENESSERE PUNTO DOPO PUNTO


Molto spesso mi chiedono, avendo letto su una rivista se è possibile riequilibrare il nostro corpo con una delicata pressione con le dita di punti sul corpo, la mia risposta è si, molte tecniche e trattamenti si avvalgono della stimolazione di punti precisi vedi l'agopuntura, l'auricoloterapia, il polaris, la riflessologia ma anche la digitopressione.

Quest' ultima tecnica è un auto-trattamento dato che è più alla portata di tutti, e deriva dal massaggio terapeutico cinese. Con la digitopressione possiamo agire attivamente sulla circolazione della nostra energia vitale, regolandone il flusso laddove è alterato, sciogliendo i blocchi energetici. Possiamo facilmente sciogliere i sintomi delle malattie, tenendo conto che la mente, il corpo e il nostro spirito sono interconnessi.

Ippocrate, celebre medico greco nel 460 a.c. circa diceva che un corpo malato è una conseguenza della disarmonia degli "equilibri delle forze vitali".

Secondo la medicina cinese in un organismo l'energia vitale o Qi fluisce in modo bilanciato lungo dei canali energetici, quando le due forze yin e yang sono in equilibrio. Il prevalere di una forza sull'altra crea una disarmonia e la persona avverte i sintomi o il malessere, per evitare che degeneri in malattia bisogna riequilibrare l'organismo.

Le prime testimonianze della digitopressione risalgono a 500 anni fa e sono documentate da reperti archeologici.

Una lieve pressione in corrispondenza dei meridiani e dei punti energetici dato quanto è dimostrato, cioè che e la conducibilità elettrica della cute è più elevata rispetto alle aree circostanti, con la loro pressione si sbloccano queste zone sciogliendo tensioni e producendo un senso di benessere e rilassamento.

Per la pratica esistono numerosi poster e foto che possiamo visualizzare per metterci a lavoro da subito, senza alcun corso e difficoltà alcuna.

Anche in casa di diarrea, ad esempio, è possibile stimolare alcuni punti per far diminuire i crampi e fatto in prevenzione potremmo prevenire le recidive infiammazioni gastrointestinali. Sulla pancia localizziamo l'ombelico e premiamo i punti accanto all'ombelico, esattamente a destra e a sinistra dell'ombelico a tre dita trasversali, premere per alcuni secondi minuti ciascun punto. Poi spostarsi sotto l'ombelico sempre 3 dita trasverse e premere per altri 40 secondi. Spostarsi sul ventre a metà strada fra ombelico e sterno premere, infine al di sopra dell'ombelico, quattro dita trasverse sopra. La pressione deve essere effettuata con i polpastrelli delle dita o meglio, con il polpastrello del dito pollice in modo fermo e graduale, tenendo la posizione per 30-40 minuti.

Se abbiamo mal di testa, possiamo stimolare il punto presente nella cavità tra la radice del naso e l'angolo interno dell'occhio, il secondo è posizionato sulla parte anteriore dell'avambraccio, 5 cm dalla piega del polso in corrispondenza dell'arteria, per individuarlo potete incrociare gli indici e i pollici delle due mani, il punto è nella depressione sotto la punta dell'indice.

Questa tecnica può essere usata da tutti, ma bisogna evitare di farlo dopo i pasti, se andiamo di fretta, e, stimolando un punto per volta.



 


lunedì 27 maggio 2013

La Cristalloterapia nella cura della persona con un tocco di aroma


Le pietre e i cristalli possono esserci di aiuto anche nella cura della persona, possono essere conservati nei prodotti sino all'esaurimento del prodotto dopodichè possiamo riutilizzarli una volta che vengono lavati e purificati.

CREMA VISO:
Prendere una crema base e affinchè sia più efficace metterci dentro un QUARZO ROSA, questa pietra rende la pelle più bella e luminosa, per completare l'opera possiamo aggiungerci degli oli essenziali di rosa e di mirra ad esempio che renderanno la crema un ottimo antirughe.

OLIO ANTISTRESS:
Prendere un olio di mandorle o jojoba unire alcune gocce di olio essenziale di melissa o verbena ed aggiungiamoci un cristallo CITRINO, alla sera usiamo il cristallo per strofinare in senso orario sullo stomaco (chakra del plesso solare).

BAGNO RILASSANTE CON I CRISTALLI:
Per scaricare il peso di una giornata stressante possiamo riempire una vasca da bagno e metterci nell'acqua due QUARZI BIANCHE, un' AMETISTA ed un QUARZO ROSA, infine aggiungerci dei fiori di Bach anche semplicemente Crab Apple e Rescue Remedy, oppure alcune gocce di olio essenziale di Eucalipto diluito in poco olio o miele o sali da bagno.

Buona Ricarica Energetica!!!!

Per le ricette sopra si ringrazia l'autrice del libro " La Via Dei Cristalli" ,  Deborah Nappi, per il suo contributo. Nel suddetto libro troverete tante altre interessanti informazioni sui cristalli e sul loro utilizzo.

LA CRISTALLOTERAPIA


La Cristalloterapia è una branca della medicina alternativa che si prefigge di aiutare il soggetto, su cui vengono utilizzate le pietre e i cristalli, a raggiungere il benessere psico-fisico ed emotivo.

Nello specifico parliamo di una tecnica di riequilibrio energetico, dato che ogni cristallo è dotato di un campo energetico proprio, interagendo con il campo energetico del soggetto trattato riesce a riequilibrare ed armonizzare lo stesso sui piani fisico-emotivo-mentale e spirituale.

Perchè scegliere la cristalloterapia?

Si tratta ancora una volta di scegliere dei trattamenti naturali senza alcun effetto collaterale, nulla vieta di praticarli come supporto ad una terapia medica. La natura ci ha donato rimedi naturali che entrano ogni giorno nelle nostre case, si pensi ai fitopreparati , ai gemmoterapici , perchè non usare anche le pietre e i cristalli presenti in natura!?

La scelta del cristallo da usare ricade sulle "proprietà" delle pietre stesse, ognuna di esse ha degli specifici campi di azione, se abbiamo un terribile mal di testa ad esempio potremmo ricorrere all'uso dell' Ametista, se abbiamo invece problemi di stress lavorativo ed abbiamo bisogno di rasserenarci potremmo indossare una Calcite Verde, ed ancora la Sodalite sotto il cuscino concilia il sonno, oppure potremmo ricorrere ad un massaggio con il Serpentino affinchè ci passi la sinusite.

I cristalli sono numerosi percui non è possibile racchiudere in poche righe, anche per quelli sopra citati, le numerose qualità che racchiudono, nonchè molteplici sono i campi di azione di ogni singola pietra, bisogna conoscerli e poi sapere anche i metodi più idonei per sfruttarne le loro benefiche proprietà.

I metodi più comuni di utilizzo sono:
  • contatto: l'operatore tiene la pietra in mano e la passa sulle parti del corpo da trattare o le usa nel massaggio;
  • amuleto: portare con sé il minerale (in tasca, come ciondolo o braccialetto) nella vita quotidiana;
  • meditazione: in gruppo o da soli, con il cristallo addosso o in mano, ci si concentra sul disturbo, tentando di ristabilire "l'armonia nell'animo";
  • elisir: il minerale viene posto in una caraffa o in un bicchiere pieno d'acqua e in seguito si beve "l'elisir", caricato delle "energie" che vengono associate alla pietra; questa pratica può ovviamente esporre a rischi di intossicazione, a seconda dell'eventuale tossicità del soluto minerale passato nel liquido, per questo è bene che lo faccia chi ha le giuste conoscenze.
Una volta acquistata una pietra la stessa va "purificata", questo perchè il cristallo sicuramente è stato toccato da più persone e  ha conservato le energie con cui è venuta a contatto, e la stessa cosa si fa alla fine di ogni trattamento. Il metodo più facile e comune consiste nel  metterli sotto l'acqua corrente per alcuni minuti, oppure si potrebbero immergere nel sale, o nell'argilla ma anche quì bisogna conoscere bene i minerali con cui si lavora perchè talune pietre ad esempio possono rispondere male ad un trattamento con acqua piuttosto che con il sale.

I cristalli si rigenerano facilmente, ma come tutte le cose non sono eterne, percui quando sono gravemente danneggiate consiglio di restituirle alla natura, mettendole sotto le radici di un albero, oppure, gettandole in un fiume, sarà la natura che la reinserirà in un nuovo processo evolutivo.

Quando ero bambina raccoglievo i sassi che reputavo avessero forme o colori strani, per me erano un prezioso trofeo da custodire gelosamente, quanti di voi lo hanno fatto? Un'istinto primordiale o un gioco, di certo le vibrazioni colte allora ora hanno per me una grande ed utile spiegazione.




Potete leggere l'articolo al seguente link per trovere alcune applicazioni semplici ma efficaci http://laspezieriadell-aromataria.blogspot.it/2013/05/la-cristalloterapia-nella-cura-della.html





domenica 5 maggio 2013

LE ERBE SVEDESI



L'intuizione di un medico svedese rettore dell'Università di Medicina il Dr Samst diede vita a questo preparato "Piccolo Amaro Svedese" che gli assicurò, a lui e ai suoi famigliari, una longeva vita.

Questo preparato fu usato per diverso tempo, ma poi con la morte del medico alla veneranda età di 104 anni , a seguito di una caduta da cavallo, la ricetta fu ripresa e utilizzata da Maria Treben una persona che ha sempre utilizzato le erbe a scopo terapeutico, del suo antico manoscritto è stato pubblicato un libro "La farmacia del Signore" che ha venduto oltre 3 milioni di copie.

Maria Treben che era molto cristiana diceva che le erbe e le loro cure erano la massima espressione di Dio.

Ma cosa contiene questo preparato?

L'amaro svedese è un macerato alcolico di erbe medicamentose, nel dettaglio contiene Aloe (le cui proprietà sono tonico,vermifugo, purgante e stomachico), Mirra (le cui proprietà sono analgesico, disinfettante, cicatrizzante), Zafferano (le cui proprietà sono sedativo, analgesico, antispasmodico), Cassia (le cui proprietà sono di blando lassativo), Canfora cinese (le cui proprietà sono di regolatore della pressione sanguigna, disinfettante, vermifugo,lenitivo delle articolazioni), Rabarbaro (le cui proprietà sono di lassativo, stomachico, amaro-eupeptico, digestivo, antidiarroico, antinfiammatorio), Curcuma (le cui proprietà sono di coleretico, colagogo, colesterolitico antispasmodico, battericida,antinfiammatorio), Manna (le cui proprietà sono di digestivo, blando lassativo, rinfrescante e regolatore intestinale, espettorante,stimola la funzione epatica, fa diminuire i gonfiori ed è cicatrizzante), Teriaca Veneziana (le cui proprietà sono di eliminare i veleni) , Carlina (le cui proprietà sono sudorifere, diuretiche, diaforetiche, digestiva, purgante) ed Angelica (le cui proprietà sono di antispasmodico, calmante, carminativa, digestiva, tonica ed antinfiammatoria).

Questo preparato poteva essere assunto per bocca, poteva essere utilizzato per cataplasmi, summifugi e gargarismi, ma ancora oggi è possibile acquistarlo come rimedio ad alto spettro.

Nel dettaglio lo si può usare per cataplasma sulla prima vertebra cervicale per diminuire dolore, vertigini e senso di nausea; sugli occhi infiammati sempre come impacco; come gargarismi per mal di denti o vesciche sulla lingua; alcune gocce si posso assumere per il mal di gola; un cucchiaio può essere ingerito se si hanno crampi allo stomaco; per otiti si possono mettere alcune gocce su una garzina da mettere poi nell'orecchio; per evitare che la varicella lasci cicatrici si possono inumidire le vescicole con alcune gocce; per la febbre è possibile assumere un cucchiaio; per piaghe vecchie si deve inumidire con vino bianco e poi con una garza sulle quali sono state apposte le gocce; per mani e piedi congelati o piagati mettere delle pezze imbevute del preparato; due cucchiai ad un ubriaco lo farà rinvenire dalla sbornia; per dormire meglio prenderne delle gocce prima di andare a letto; è un ottimo rimedio per chi soffre di emorroidi; prendendo queste gocce ogni giorno mattina e sera potremmo fare prevenzione e non si avrà bisogno di altro rimedio perchè questo rinforza il corpo, rinfrescano i nervi ed anche il sangue, allontanando ogni malanno.

In passato lo stesso rimedio veniva utilizzato anche per cancro intestinale, tifo, asma cardiaca, prolasso dello sfintere, paralisi, pigrizia dell'intestino, flebiti, cisti, gastriti acute e molti altri casi sono descritti minuziosamente nel testo della Treben.

Secondo l'indicazione dell'Antico Manoscritto se ne prende come profilattico un cucchiaino da dessert diluito, mattina e sera. Contro i disturbi di qualsiasi genere si possono prendere tre cucchiaini diluiti. Contro le malattie maligne se ne prendono da due a tre cucchiaini al giorno nel modo seguente: si prende rispettivamente un cucchiaino diluito in 1/8 di litro di tisana d'erbe, distribuendolo fra 1/2 ora prima e 1/2 dopo ogni pasto.

CATAPLASMA di Erbe Svedesi: A seconda della dimensione della zona malata si prende un pezzo piccolo o grande di cotone idrofilo impregnato di gocce svedesi e lo si applica sulla parte da trattare unta in precedenza con crema molto grassa o con crema di Calendula. Quindi si copre il tutto con un pezzo un po' più grande di plastica per evitare che si macchi la biancheria. Infine si fascia tutto con un panno o con una benda. A seconda del tipo di malattia, il cataplasma deve rimanere in situ da due a quattro ore. Se ben sopportato lo si può lasciare per un'intera notte. Se in soggetti dalla pelle delicata si dovessero malgrado tutto verificare delle irritazioni cutanee, si dovranno abbreviare i tempi di applicazione degli impacchi o rimandare l'applicazione per un certo periodo. Chi soffre di allergie, fasci il cotone soltanto col panno senza usare il pezzo di plastica. In nessun caso si deve dimenticare di ungere la pelle. Se già dovesse essere in atto uno sfogo pruriginoso, la si tratti eventualmente con crema di Calendula.



Se desiderate prepararvelo http://laspezieriadell-aromataria.blogspot.it/2013/05/come-preparare-da-se-lamaro-svedese.html



















Come preparare da sè l'Amaro Svedese


Seguendo scrupolosamente la ricetta indicata da Maria Treben nel suo libro 'La salute dalla farmacia del Signore". 


ingredienti: 
10 gr Aloe - 10 gr Angelica - 10 gr Canfora - 5 gr Carlina Radice - 10 gr Curcuma- 10 gr Manna cannoli - 5 gr Mirra - 10 gr Rabarbaro - 10 gr di foglie di Cassia -10 gr Teriaca veneta - 0,2 gr Zafferano 

CONTROINDICAZIONI 
Nessuna controindicazione per l'uso esterno. 
Per l'uso interno, invece, non assumete in presenza di irritazioni di stomaco 

Come preparare l'amaro svedese: 
Far macerare in un litro e mezzo di acquavite di grano o di frutta a 40° in una bottiglia lasciandola per 15 giorni al sole o vicino a una fonte di calore. Scuoterla ogni giorno, le bottiglie, chiuse vanno conservate in frigorifero. Si può conservare per molti anni. Più riposa, più aumenta il suo effetto 
le proprietà dell'Amaro Svedese: 
Contro il mal di denti si diluisce un cucchiaio di queste gocce in un po’ d’acqua trattenendole in bocca per qualche tempo 
Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di cotone da introdurre nell’orecchio. 
Esse guariscono completamente tutte le fistole anche se sembrano inguaribili e indipendentemente dalla loro età. 
Curano tutte le ferite da ustioni 
I dolori reumatici scompaiono prendendo le gocce per bocca o applicando delle pezze imbevute con le gocce stesse. 
E´ consigliabile prendere l´amaro per via orale (un cucchiaino da caffè tre volte al dì) oltre ad applicarlo direttamente sulla parte dolente (15 gocce sui piedi sfregando bene). 

queste indicazioni non intendono sostituirsi al parere del medico

domenica 14 aprile 2013

L'ESSENZA DI BOSWELLIA SACRA



L'Incenso è il nome di un'oleoresina secreta da piante arbustive delle regioni meridionali della penisola Arabica e dell'Africa orientale. Noi la conosciamo con il nome di Boswellia sacra, però esistono in natura altre oleoresine come la Mirra conniphora, il Sandalo indiano bianco, il Balsamo del Tolù, il Benzoino ed altre ancora.


L'uso dell'incenso storicamente trovava applicazione nella liturgia ed aveva il significato religioso di preghiera e venerazione verso Dio e anche l’onore reso alla persona ritenuta importante, in un atmosfera resa piacevole dal suo profumo in cui si svolgeva la funzione.

L'incenso più comunemente usato da noi è il bastoncino profumato che si usa nei cerimoniali o per profumare gli ambienti o durante le meditazioni, ma questo suo campo d'uso è molto riduttivo.

L'incenso è al pari di un vero e proprio farmaco antinfiammatorio e porta anche numerosi benefici al sistema immunitario ed è un'antiemmorragico. Esso può essere utilizzato per numerosi benefici a livello di artrite reumatoide, asma, dermatite atopica.

La sua magnifica azione antinfiammatoria è data dagli acidi boswellici che reagiscono bene con le prostaglandine E2 che sono responsabili dei processi infiammatori, e, rispetto ad i comuni farmaci non si incorre in effetti indesiderati come ulcere e disfunzioni renali.

L'olio essenziale di incenso in aromaterapia comunemente viene utilizzato per via interna come anticatarrale, espettorante, diuretico, antireumatico, calmante, digestivo, immunostimolante ed antiradicali liberi; mentre per via esterna è un'ottimo antirughe, cicatrizzante, tonico, antisettico.

Inoltre in commercio troveremo acidi boswellici puri, visto che chimicamente non possono essere riprodotti sinteticamente, ricorreremo ad un prodotto naturale al 100%.

Consigli per l'uso:

In caso di raffreddore persistente con tosse insistente e fastidiosa e congestione delle vie respiratorie potete fare un bagno caldo aromatico mettendo nell'acqua della vasca 6 gtt di incenso, 6 gocce di cipresso in olio essenziale precedentemente emulsionati in un cucchiaio di miele.

Scaldare un cucchiaio di olio vettore ed aggiungerci qualche goccia di olio essenziale di incenso, ottimo da spalmare per calmare l'accelerazione del respiro negli attacchi d'ansia.



Possiamo provare a produrre il nostro incenso vedi:

http://laspezieriadell-aromataria.blogspot.it/2013/04/come-realizzare-da-se-un-incenso.html


COME REALIZZARE DA SE' UN INCENSO


Ingredienti:
1 cucchiaio di benzoino granuli
2 cucchiai di mirra
1 cucchiaio di incenso in grani
1 cucchiaio di rosmarino secco
1 cucchiaio di maggiorana secca
1 cucchiaio di timo secco
10 gtt olio essenziale di sandalo
10 gtt rosmarino olio essenziale
10 gtt lavanda in olio essenziale
miele q.b.
1 carboncino
1 o 2 compresse di carbone vegetale
1/2 bicchiere di vino rosso

Pestare le erbe in un mortaio con movimenti circolari e mettere a macerare nel vino.

Intanto pestare le compresse di carbone vegetale con le resine ed aggiungerci una puntina di cucchiaino di miele, poi bisogna vedere se è sufficiente, altrimenti aggiungerne ancora un pochino, amalgamare.

Prendere il bicchiere filtrare ed unire all'amalgama.

A questo punto unire gli oli essenziali, dare forma e mettere ad asciugare ed essiccare su carta da forno.

Questi incensi ottenuti si possono usare nei brucia essenze oppure si possono bruciare all'interno degli appositi carboncini per incenso.